Il nuovo CD degli Algebra è un concept ispirato dal racconto “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach. Musicalmente, se la struttura di base (anche nell’idea stessa di concept album) è certamente riconducibile al progressive, appaiono chiaramente influenze diversificate, dal jazz al folk, dalla fusion alla lirica, dalla classica alla canzone d’autore, senza mai dimenticare la forza della melodia tipicamente italiana che così tanto fascino ha sempre riscosso all’estero.
Oltre alla formazione degli Algebra, il disco si avvale di prestigiose collaborazioni, a cominciare dai cameo di Steve e John Hackett (l’ex chitarrista dei Genesis suona un breve ma splendido solo su Il molo deserto, il fratello interviene al flauto su tre brani).
Al progressive vanno anche certamente ricondotte due delle più caratteristiche voci storiche degli anni ‘70, quella sognante di Aldo Tagliapietra delle Orme (che introduce il protagonista della storia) e quella rabbiosa di Lino Vairetti degli Osanna (cui è invece affidato il compito di rendere la frustrazione di Jonathan nei primi tentativi infruttuosi di perfezionare il volo). Ma c’è spazio anche per stili e background completamente diversi, come quelli del cantautore italo-serbo Goran Kuzminac, o del rocker Graziano Romani.
Un avvincente percorso sonoro che, nello spazio di poco meno di un’ora, permette all’ascoltatore un viaggio senza limiti, in un’infinita idea di libertà. Il tutto seguendo la formula del miglior rock progressivo Italiano.