Buona parte della formazione prenderà il largo verso carriere importanti nel mondo musicale, a testimonianza del talento di base per una formazione che ai tempi figurava tra le sue file un Massimo Idà addirittura quattordicenne. Curiosa è la presenza di un “Coro Alessandroni” nei crediti: “Apoteosi” fu registrato a Roma, e si tratta quindi con tutta probabilità dello stesso Alessandro Alessandroni che all’epoca aveva più volte partecipato alla realizzazione di diverse colonne sonore firmate Ennio Morricone.
Spiccano tra i solchi in modo particolare la notevole sezione ritmica e la coesione musicale dei musicisti, in grado di creare un continuum musicale che regge una tensione qualitativa lungo tutta l’opera; quello che oltretutto spicca è una vicinanza a sonorità più vicine al taluni modelli dell’underground progressivo inglese piuttosto che italiano, scena canterburiana in particolare. “Apoteosi” è ancora oggi una delle gemme nascoste e al contempo preziose di un periodo di felice fermento artistico.
Edizione in vinile viola trasparente 180gr.