“Il gatto a nove code”, girato nel 1971, è il secondo film di Dario Argento, un thriller ancora distante dai fasti horror per i quali il regista verrà poi consacrato a livello internazionale. La collaborazione con il compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone, all’epoca già noto grazie al suo lavoro per i western di Sergio Leone, è qui rinnovata dopo il successo de “L’uccello dalle piume di cristallo”, e lo sarà nuovamente per il terzo capitolo della ‘trilogia zoologica’, “Quattro mosche di velluto grigio”.
Se già la precedente colonna sonora per l’esordio di Argento si era rivelata in gran parte ostica, qui Morricone si spinge ancora oltre, realizzando una vera e propria sonorizzazione avanguardistica e dissonante, le cui linee guida sono costituite quasi esclusivamente da poche, essenziali note di basso. In quegli stessi anni, del resto, il Maestro era parte integrante del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, e le pellicole di Dario Argento fornivano un terreno perfetto in cui espandere una ricerca musicale virtualmente senza confini.
Come molte altre colonne sonore di quegli anni, “Il gatto a nove code” dovette attendere più di 20 anni per vedere la luce nella sua interezza: quando il film uscì nelle sale fu pubblicato solo un misero 45 giri!
Oggi la colonna sonora è ristampata dalla AMS Records in formato LP con copertina apribile.