Cosa dire di Fabio Zuffanti che non sia già stato più volte ripetuto? Musicista genovese instancabile e iper-produttivo, arriva oggi dopo oltre venti lunghi anni di carriera musicale a pubblicare il suo disco più vario, eclettico e personale di sempre. Ne “La Quarta Vittima” Fabio è autore di tutte le musiche e i testi, e dirige un manipolo di musicisti accuratamente scelti tra coloro che negli anni hanno collaborato con lui; tra questi troviamo Agostino Macor e Laura Marsano (La Maschera di Cera) ed il giovanissimo tastierista Emanuele Tarasconi degli Unreal City.
Ispirato nelle liriche a “Lo specchio nello specchio” di Michael Ende, musicalmente l’album è un tortuoso viaggio tra più generi, nella migliore tradizione prog-rock. Tutt’altro che di facile presa, è un’opera intricata e ricca di sfumature che l’ascoltatore meno superficiale è invitato a scoprire passo dopo passo; molti tra i sostenitori di Zuffanti rimarranno senza dubbio sorpresi nello scoprire questo suo lato ancora inedito.
Molto altro è già stato detto su questo disco, che ancor prima della sua uscita ufficiale è stato letteralmente osannato dalla critica musicale. Ma un dato è inconfutabile: si tratta di un lavoro senza compromessi e libero da vincoli di ogni sorta; tra una miriade di prodotti studiati a tavolino, Zuffanti qui dimostra che è sempre possibile andare oltre il già sentito. L’approccio non è dunque immediato, ma una volta che vi sarete addentrati nei meandri de “La Quarta Vittima” sarà molto difficile abbandonarli! Capolavoro!!!
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“Una futura pietra miliare di questo magico mondo ancora pieno di sorprese chiamato progressive rock.” (Alberto Sgarlato, DISTORSIONI.NET)
“Un album a cui è quasi impossibile trovare un difetto, dove dentro si trova l’anima odierna dell’artista Zuffanti, a questo punto vero e proprio patrimonio nazionale.” (Massimo Salari, FLASH FORWARD MAGAZINE)
“Nelle sette tracce del disco, jazz, psichedelia e rock giocano a rincorrersi fondersi e trasformarsi, raggiungendo vertiginose punte emotive.” (Giovanni Linke, IL MUCCHIO SELVAGGIO)
“CAPOLAVORO!” (Enrico Ramunni, ROCKERILLA)
“Il miracolo della suggestione.” (Piergiorgio Pardo, BLOW UP)
“Italy’s Fabio Zuffanti is one of the great progressive rock artists of our time.” (Angel Romero, PROGRESSIVE ROCK CENTRAL – USA)
“L’approccio del compositore ligure è decisamente estroverso: accompagnato da un piccolo esercito di validi strumentisti, Zuffanti devia il prog-rock verso accenti jazz, psichedelici, folk, heavy.” (Fabio Guastalla, ONDAROCK)
“Fabio has constructed a blackened, sorrowful album full of tarnished beauty, longing, and loss. It is incredible in the quiet, contemplative moments, and mesmerizing in the louder, excited passages.” (Jason Spencer, PROGARCHIVES – USA)
“I will say that fans of Zuffanti albums will get something that is very much represents many of the aspects we have loved from his work throughout the years, in a manner that feels personal and intimate, as a solo album rightfully should be. Congrats to Mr. Zuffanti on yet another solid release and, of course, for making sure we never have to worry about running out of music.” (Matt Di Giordano, PROGULATOR – USA)
“Zuffanti ci conduce in un universo parallelo, che all’inizio può togliere il fiato e causare smarrimento. Dopo il secondo ascolto però, finisce con il conquistarti e non vorresti più uscirne.” (Luca Nicoli, LOUDVISION)
“Per gli amanti del prog questo disco è un acquisto obbligato!” (Lino Brunetti, IL BUSCADERO)