Di tutti i recenti ritorni del prog italiano, quello dei Pholas Dactylus è certamente il più inaspettato. Pholas Dactylus, proprio loro, gli autori dell’inarrivato – e inarrivabile – capolavoro “Concerto delle menti” (1973). Quarantacinque anni dopo, “Hieros Gamos” (dal greco: nozze sacre) segna una delle rinascite più clamorose per una formazione che si credeva perduta per sempre.
L’album, diviso in due parti – una che porta il titolo del disco ed è costituita da un’omonima lunga traccia, e una seconda intitolata “Ognuno da lande diverse”, composta di sette composizioni più brevi – si presenta magnificamente, grazie allo splendido artwork realizzato dall’artista Tiziano Crisanti.
Nelle parole degli stessi protagonisti, “Hieros Gamos” è il tentativo di coniugare (nozze) il passato con il presente, le vecchie e le nuove generazioni, i diversi stili, gli spiriti trapassati e quelli ancora incarnati, nella consapevolezza che nulla può essere palpitante senza questo connubio di profonda empatia (sacre). Si tratta di una suite di 22 minuti composta dal pianista Maurizio Pancotti che ancora una volta vede l’intervento di Paolo Carelli alla voce recitante, in cui i richiami ai musicisti originali qui non presenti costituiscono lo spunto per rivitalizzare messaggi, musicali e non, che Pholas Dactylus (inteso più come forza energetica che come gruppo) non vuole disperdere.
“Ognuno da lande diverse” è invece una raccolta di brevi composizioni individuali, firmate dai tre musicisti originali rimasti operativi (Maurizio Pancotti, Paolo Carelli, Rinaldo Linati) che, dallo scioglimento del gruppo nel 1973 fino ai giorni nostri, hanno seguito strade completamente diverse e isolate, senza alcun contatto né professionale né privato: un tentativo di mostrare come itinerari dissimili ed eterogenei contengano scintille che possano dar luogo a congiunzioni inaspettate.
Un altro ritorno a sorpresa nello spirito più puro del prog italiano!
Edizione in vinile nero 180gr. con copertina apribile e inserto in formato A4.