Il nome dei J.E.T. non è noto solo agli appassionati di rock progressivo italiano, ma anche a un pubblico più vasto, dato che dalle loro ceneri, già a metà degli anni ’70, nacquero i celebri Matia Bazar: questa nuova incarnazione seppe rielaborare le tendenze più ‘commerciali’ dell’ultima fase dei J.E.T., avviandosi a una lunga carriera di successo che dura ancora oggi.
Contrariamente a quanto potrebbero far intendere queste parole, l’unico LP realizzato dai J.E.T., originariamente pubblicato nel 1972, è tanto lontano dal termine ‘commerciale’ quanto vicino al prog italiano dei tempi d’oro: quattro lunghi e complessi brani – più la breve chiusura di “Sfogo” – con testi a sfondo religioso, forti influenze hard rock, una solida sezione ritmica, tastiere sempre in evidenza e bellissime armonie vocali, talvolta reminiscenti del falsetto tipico dei New Trolls. Un album senza tempo, che ascoltato oggi non può che lasciare stupiti quanto a bellezza e magniloquenza, e un po’ amareggiati per il fatto che la band non abbia pubblicato un successivo LP.
Già riedito in vinile (AMS LP 27) da AMS Records, “Fede Speranza Carità” è ora, per la prima volta nella storia dell’etichetta, disponibile anche in versione CD papersleeve, con due bonus track tratte dai numerosi 45 giri che i J.E.T. pubblicarono nella loro breve carriera: due esempi di come anche sulla ‘breve distanza’ il gruppo era in grado di produrre delle piccole gemme. Un must!