Quello dei Maxophone è un nome importantissimo nel vasto panorama del progressivo italiano. Come molti altri colleghi, si sciolsero dopo un solo omonimo LP pubblicato nel 1975; ma quell’unico, bellissimo album, è più che sufficiente a proiettarli nell’olimpo dei Grandi del prog italiano. Al recente ritorno sulle scene mancava un solo tassello: un nuovo album di brani inediti, che vede finalmente la luce in questo “La fabbrica delle nuvole”, orgogliosamente pubblicato in esclusiva da AMS Records.
Si tratta di un album profondamente progressive, in quanto distinto da elementi strutturali tipici del contrappunto e dell’orchestrazione classica, che sfociano nella musica contemporanea e a volte nella vera e propria fusion. Nel disco inoltre convivono, in maniera sorprendente, un’anima più rock, grazie alla presenza di Marco Croci (basso e voce) e Marco Tomasini (chitarra e voce), e una più legata alle sonorità degli esordi, ‘impersonata’ dai componenti storici Sergio Lattuada (pianoforte, tastiere e voce), Alberto Ravasini (chitarre, tastiere e voce solista); la line-up è completata dalla new entry Carlo Monti (batteria, percussioni e violino).
Ma la vera innovazione de “La fabbrica delle nuvole” è data dalla collaborazione con lo scrittore e giornalista Roberto Roversi, che ha radici addirittura nei primi anni ’90 in un incontro con Alberto Ravasini. Solo nel 2011 i Maxophone e Roversi hanno ripreso i contatti dopo un lungo silenzio, e dallo scrittore, scomparso nell’autunno dell’anno successivo, il gruppo ha ricevuto in eredità dei testi che Roversi aveva già cominciato a scrivere per loro: fu quella la spinta decisiva verso la finalizzazione di un disco che finalmente oggi vede la luce.
Grazie alle parole di Roversi, la band ha potuto avvicinarsi a contenuti e atmosfere fino ad ora solo ad appannaggio del mondo cantautorale di alto livello. “La fabbrica delle nuvole” suona perciò come una raccolta di poesie, musicate da un gruppo storico del prog italiano che, pur avendo attualizzato il proprio sound al terzo millennio, non rinuncia a quell’aura ‘mistica’ che già ammantava il proprio primo, indimenticabile disco.
Edizione limitata in vinile colorato.