I fratelli Salis, Antonio e Francesco di Santa Giusta, Oristano, cominciarono la loro carriera nella prima metà degli anni sessanta con il nome di Barrittas, pubblicando alcuni singoli fino alla fine del decennio.
Prodotti dal cugino più anziano Lucio, nel 1969 cambiarono nome in Salis’n’Salis, ma quando uscì il loro primo album, il nome era stato ancora cambiato in Salis. L’album d’esordio, “Sa vida ita est”, è del 1971, è un ottimo connubio di musica pop psichedelica in stile 60’s ed arrangiamenti leggermente progressivi, ma il risultato passò inosservato.
Album totalmente diverso dai primi due, qui il suono è molto più vicino al prog e basato sulle tastiere, e l’album, quasi completamente strumentale, ha anche delle parti estese di ispirazione jazz-rock come nella lunga “Rapsodia per emigrazione” e in “Dopo il buio… la luce”. Quest’ultimo album è il migliore per chi ama la musica progressiva, ma anch’esso non ebbe successo costringendo il gruppo a sciogliersi un’ultima volta dopo il 1980.
(fonte: www.italianprog.it)