Dalla prolifica scena prog genovese nasce un nuovo incredibile progetto, partorito dalle menti di Stefano Agnini (La Coscienza di Zeno) e Fabio Zuffanti (Finisterre, Maschera di Cera, Hostsonaten…), accomunati da una celata passione per i fumetti di ambientazione surreale, gotica e horror. Non a caso La Curva di Lesmo prende nome da una storia scritta e disegnata dal celebre Guido Crepax nel 1965, la prima in assoluto in cui compare il personaggio di Valentina, simbolo di emancipazione femminile ed erotismo.
Musicalmente, l’album si compone di tre lunghi brani per oltre 50 minuti di rock progressivo di marcata impronta sinfonico/teatrale, una rock opera cantata, o meglio interpretata in lingua italiana. La prima parte è maggiormente avventurosa e spinge la musica de La Curva di Lesmo verso atmosfere folk, pop, elettroniche, new-prog e sinfoniche inedite persino ai due compositori. La seconda parte è maggiormente classica con una lunga suite progressive reminiscente il lavoro di Zuffanti con La Maschera Di Cera.
I nomi di riferimento sono: Opus Avantra, Balletto Di Bronzo, Pierrot Lunaire, Semiramis, Cervello; ma non mancano frammenti della scuola cantautorale genovese (Fabrizio De Andrè) e atmosfere elettro-vintage (quelle di oscuri gruppi italiani dei Settanta come I Signori Della Galassia, Automat e altri). La lista di ospiti è lunga, e tra i vari nomi del panorama prog, spunta la curiosa partecipazione di Beatrice Antolini, la cui interpretazione de “La posa dei morti” è semplicemente perfetta!
Le illustrazioni che compongono il meraviglioso artwork sono opera dello stesso Guido Crepax!